venerdì 27 agosto 2010

Questo è stato il mese che ho firmato la mia felicità.
E’ il mese di una festa in cui delle persone bellissime mi hanno battezzato e la città più bella del mondo mi ha accolto.
E’ il mese che ho ricevuto una chiave d’oro che apre le porte ad un mondo bellissimo. Quello che volevo.
E’ il mese che michia no dai, ma ho 30 anni? Che davvero?Oh merda!
E' il mese che per la prima volta ho visto piangere la mia mamma e poi ho pianto io dentro e fuori per due giorni. e le mani mi tremavano.
E’ il mese di una casetta piccolina e bellissima, con un giardino, i cavalli vicino, e tanto verde per rotolarci io e te.
E’ il mese che è vero che tutto scorre.
E' il mese che è vero che la felicità è una scelta e che otteniamo ciò che siamo.
E’ il mese che ho imparato a rendere profumate le magliette dopo la lavatrice che per me rimaneva un grande mistero. A cucinare invece no. Non ho imparato.
Io nasco ora veramente.

giovedì 8 luglio 2010

Oggi mi sono svegliata masticando polvere.
Il mio equilibrio si è perso nella distanza che corre tra vorrei e sono.
L'immobilità derivante dal non aver ancora scoperto la modalità di aggirare l'ultimo ostacolo che si frappone alla nostra realizzazione mi soffoca. Come l'afa di Milano in questi giorni.
Il fastidio, l'ansia, la preoccupazione, che questa volta ho imparato a tenere solo per noi. Che a condividerla con chiunque altro poi ottieni indifferenza e insensibilità, a volte mascherate da frasi di sterile buonismo preconfezionato. E per la delusione non c'è proprio spazio oggi qui. Che quando sei debole basta un soffio a buttarti giù.
Misuro il mio cedimento dal numero di pensieri malsani che mi intossicano la mente che non appartengono alla mia natura e che bloccano la tolgono lo spazio alla lucidità: la mia negatività mi rende insofferente a qualsiasi situazione e contesto. E mi nausea.
Allo stesso modo misuro la qualità delle persone con cui interagisco in questo periodo. E' bassa. Anche questo mi nausea.
Poi per fortuna arrivi tu, Che non mi fai mai sentire inadeguata. Che mi ascolti, che studi sempre il punto giusto in cui prendermi. Lo trovi sempre. Mi hai canticchiato e raccontato storielle surreali. Con quella tua voce lì che è un mix di allegria, potenza, amore, forza, sicurezza e tante altre cose che non so dire e che sono solo tue per me....e mi accorgo solo dopo un bel pò che sto ridendo. Sei arrivato e in pochi minuti hai allontanato tutti i mostri. quando metto giù aspetto al varco i miei nemici di questi giorni: il senso di impotenza, il precariato, il lavoro e i soldi che non ci sono, la sfiducia, i complotti. Non li trovo più. Li hai vinti anche questa volta. Come sei bravo. Come sei forte tu.
Tu mi guarisci. Ce l'avre fatta anche da sola. Lo so. Lo so che sono forte. Ma con te lo sono di più. Tu e io siamo una forza inarrestabile.
Quando ho messo giù sorridevo ancora. Sei migliore di me amoremio. Volevo dirti che non temo più quell'ostacolo. Tu sei con me. E io non ho più paura.
Ho capito che il tempo non è un nemico e che va rispettato. Oppure ignorato. Mai sfidato.
Il mio sorriso è tornato ed è ora.
Io non so dirlo quanto amore sei tu per me.

domenica 27 giugno 2010

Sabato sera eravamo ad un sagra. Ad un certo punto mi è venuta voglia di patatine fritte e allora ci siamo messi in fila per comprarle. Però era pieno di vecchini stronzi che ti passavano davanti, dando spinte senza ritegno. Mi sono chiesta se si rendessero conto di essere dei cafoni, o se si pensassero davvero dei furbi. Forse davvero la furberia fa parte del DNA come la mancanza di vergogna. Poi ho pensato che tutta questa bravaggente che pullula ovunque e che non rispetta le file senz’altro deve votare berlusconi. E allora abbiamo preso e siamo andati a mangiare in un posto dove fanno anche la birra artigianale, che voglio dire.

venerdì 21 maggio 2010

Forse gli italiani leggono pochi libri perchè sono troppo impegnati a scriverli e poi pubblicizzarli sulla rete.
Ora delle due una, o sono troppo fica io che mi imbatto sempre in persone di un certo spessore, il che in effetti sarebbe assolutamente verosimile, oppure il velinismo ormai ha sconfinato ovunque.
Fatemi il piacere.

giovedì 20 maggio 2010

La prima volta che ho visto Firenze è stato durante una gita scolastica ai tempi di liceo.
A Firenze c’è stata la mia prima canna, la mia prima sbronza storica, la prima uscita notturna di gruppo e tante risate. Ricordo che mentre la visitavamo io pensavo che era bellissima, e perfetta in quel concentrato di bellezza che quasi metteva soggezione. Da Firenze quella volta mi ero portata via un bagaglio enorme di ricordi piacevoli e una consapevolezza inspiegabile ma chiaramente percettibile che io lì ci sarei tornata. Non era solo la bellezza evidente della città ad attirarmi. Non era quello. Era uno stare bene che avevo provato sotto il cielo fiorentino. Un senso ingiustificabile con la ragione di familiarità e appartenenza.

La seconda volta è stata come un’altra prima volta. E’ stato per incontrare il tuo cugino.
Evidentemente quel giorno, quel weekend, è stato per me una svolta rivoluzionaria della mia vita.
Ancora una volta ho sentito quel qualcosa di misterioso e ancestrale che mi ha legato a lui da subito. Come se ci conoscessimo da sempre. Come se tenerci per mano quando ancora nemmeno ci si conosceva fosse la cosa più normale del mondo. Come se lui mi fosse familiare. Come se tutto all’improvviso parlando con lui o anche stando in silenzio tornasse nel giusto ordine. Come se non potesse essere altrimenti che lui, che così, che in quel momento, come se non fosse mai esistito un prima. E’ stato tutto così eccezionale e normale allo stesso tempo quella seconda prima volta a Firenze. A Firenze appunto. Ora capisco che non poteva essere altrove.
Io non credo alle coincidenze. Credo piuttosto a segnali che non siamo in grado di interpretare. per questo spesso li ignoriamo. Io li chiamo segnali magici. Ci credo e credo non siano mai per caso.
Il mio segnale magico ha il nome di tuo cugino che continua a darmeli ogni giorno in crescendo e di Firenze.

Poi sei arrivata tu. Con tutto il tuo mondo. E la bellezza si è allargata. Io credo che la bellezza porti bellezza. E tu sei una grande portatrice di bellezza.
Io di te penso che hai la bellezza di chi è felice ed è quindi in grado di far star bene.
In questi mesi in cui ho iniziato a conoscerti ho notato con ammirazione la dedizione che metti nelle relazioni con le persone che ti stanno a cuore. Ho notato l’importanza che tu hai per la tua famiglia e per i tuoi amici. Perché tu sai esserci per tutti. Col tuo dare sempre consigli, con il tuo dare sempre aiuto. Anche se l’aiuto a volte è dire che così non va mica bene.
Ricordo la prima volta che ci hai invitati a casa tua: una casa meravigliosa ai miei occhi, piena di colori, libri, cuscini e di un affetto che si sente appena si apre la porta. e tu, una padrona di casa tutta sorrisi, occhioni, attenzioni, calore. E mi sono sentita accolta.
E ho pensato che si, erano iniziati i giorni sereni per me. Sereni e belli. Grazie alle serate belle che solo tu sai organizzare. A volte serate di svaccamento totale su sedie e divano, fatte di chiacchiere leggere, e dibattiti semi-seri e animati, di vino e cibo e giochi, di progetti condivisi.
E io che quando ci sono queste serate c’è sempre qualche attimo in cui mi estraneo e vi osservo e mi osservo in mezzo a voi. E ogni volta lo stesso pensiero, che siete bellissimi, che le tue serate fanno bene al cuore, che alla fine tutto quello che tu offri amicizia, calore ed ospitalità è tutto quello che serve.
E quando torno a milano dopo mi porto sempre dietro un sacco di cose belle, di affetto, di serenità. quella che ogni volta mi date. Cerco di farne il pieno per goderne il più possibile nei giorni milanesi.
Oggi è il tuo compleanno e quello che io ti auguro è che tutta la bellezza che tu distribuisci e che ho provato a descriverti ti circondi sempre e ti torni indietro. A dirla tutta non ho molto di augurarti. Fossi tu un'altra persona ti augurerei di diventare la persona che sei già. Io credo fermamente che chi, e solo chi, sta bene riesce a fare del bene, e tu ne fai. Evidentemente perchè hai tanto bene dentro.
Oggi è il tuo compleanno e c'è il sole e un cielo azzurro perfino qui che Milano manco se lo ricordava un cielo così. Oggi è il tuo compleanno e ho avuto una notizia bella. E tutto questo non è un caso per niente.
AUGURI AZZU!

martedì 18 maggio 2010

Ho capito che semplicità e felicità vanno sempre a braccetto.
Alla semplicità si arriva attraverso un’opportuna e severa selezione: delle priorità, delle possibilità, dei modi in cui utilizzare il tempo, delle persone cui si sceglie di accompagnarsi.
In pratica bisogna scegliere. Per togliere.
E’ il superfluo che troppo spesso occupa la stragrande maggioranza del tempo, a intossicarci. Facendoci perdere di vista l’essenziale. In fondo basterebbe un piatto saporito, un bicchiere di vino, un animale da amare. Il tutto condiviso con la persona che ami. E' tutto lì.
Qualcuno un giorno ha detto al mio fidanzato che un uomo nella vita dovrebbe scrivere un libro, piantare un albero e fare un figlio. Per realizzare l’esperienza della Felicità. Tutto il resto è solo contorno. Beh io credo che quest’uomo abbia capito un bel po’ di cose.

E’ necessario togliere per fare spazio. Alle cose e alle persone (poche) cui, tra quelle che pensiamo meritare per davvero, decidiamo di investire. L’intensità e la qualità delle relazioni sono inversamente proporzionali al numero di persone con cui interagiamo. E’ matematicamente impossibile avere tanti amici senza perderci in intensità e qualità.
L’amicizia, come l’amore, come ogni rapporto, va curato giorno per giorno, bisogna investirci tempo, attenzione, interesse, raccogliere le energie per affrontare i periodi un po’ così per costruire quell’intensità che diventa esclusiva e che ti porta alla felicità.
Anche il tradimento non è solo meschino e doloroso per chi lo riceve. Ho sempre pensato che fosse in primo luogo un enorme passo indietro verso la felicità per chi lo compie. Una incapacità a vivere in definitiva.
La felicità è una scelta. La più difficile. E un lavoro. Credo il più faticoso. La felicità non è mai un dono o una fortuna o peggio ancora un miracolo.

giovedì 29 aprile 2010

Il primo blog è stato su splinder. splinder fa schifo e lo splinderiamo medio mi perplime. Poi ho scoperto Facebook e così ho iniziato a coltivare la mia misantropia ormai famosa da lì.
Che poi magari uno pensa che c'ho proprio l'estro dello scrivere. E invece no.
Quando da piccola ho letto il libro di Anna Frank, ho iniziato subito a scrivere un diario anche io. E' stato il mio primo approccio a cose di questo tipo. Scrivere in modo costante e regolare intendo. Ma io non sono un tipo costante e regolare.
Sono talmente irregolare che non riesco a tenere lo stesso template per più di tre miei accessi qui.
Ho scritto "template". A me fa ancora senso il gergo.
Arrivederci.
La gente immortala ogni secondo della propria esistenza con degli scatti per poi correre a condividerli con il resto del mondo. Forse così pensano che loro vita diventi superfiCa e si sentono importanti. Photoshop è senz'altro più utilizzato di word o excel. Di facebook no. Anche perchè vanno di pari passo. A me la fotografia piace. A mio modo di vedere migliora la vita offrendo la possibilità di emozionarci attraverso i ricordi che ci offre. Mò invece si vive per fotografare e poi mostrare.
Abbasta intasare la Rete ccon le vostre foto finto artistiche.

giovedì 22 aprile 2010

Le persone che mi circondano in questo momento ce la mettono tutta per aumentare la mia già sviluppata e radicata misantropia. Il fatto che ci riescono oltre ogni aspettativa. Fanculo è il mood di oggi.

venerdì 12 marzo 2010

Io non sarò a Milano, ma voi , voi che rimanete e potete, Fate la Cosa Giusta: andateci.
Fino a domenica 14!
http://falacosagiusta.terre.it/

martedì 9 marzo 2010

"Nel paese della bugia la verità è una malattia"
- G. Rodari-

Oggi leggevo questa cosa del Disma di Radio Popolare, che è troppo simpaticissimo e dice pure cose giuste, relativamente a questo articolo qui.
E' vero oggi si ha il potere di costruirsi la propria Verità anche se verità non è. Di sfuggire le dovute scuse, le punizioni, le regole. Per altro è una pratica molto semplice e vincente: i diffusi disinteresse e disinformazione rendono la manipolazione del vero e la distortura delle percezioni cosa facilissima. questo spiega perchè vengono pure creduti. e peggio ancora votati.

giovedì 4 marzo 2010

About Love

La Piz: “...E quindi mi ha detto che aveva un’offerta da farmi, di muovermi a scendere perché altrimenti ti avrebbe presentato un sacco di bellissime ragazze russe”
Lui: “ E non ti ha dato altri dettagli?”
La Piz: “ Eh no. Non mi ha detto nulla, se non che si trattatava di un ruolo marketing”
Lui: "No, sulle ragazze russe dicevo….”

lunedì 8 febbraio 2010

Hai ragione tu amoremio. Oggi è più lunedì del solito!
A dirla tutta è sempre lunedì quando lo spazio fisico tra me e te è superiore a pochi centimetri.
Come aver scoperto miracolosamente la chiave del paradiso eterno e non riuscire ad afferrarla.
Ma quella chiave siamo noi e ci stiamo allenando a saltare.
E francamente stiamo andando da Dio.